Stazione Termini: la Casa del Passeggero 1917-1967

Progettata in stile Decò dall'architetto Oriolo Frezzotti, oggi versa in uno stato di totale abbandono

Nel 1917 il Giornale dei lavori pubblici e delle strade ferrate del Ministero dei Lavori Pubblici diffonde una petizione per creare “alla stazione Termini o adiacente ad essa, una specie di albergo diurno che offrisse almeno il bagno, la toilette etc” per i viaggiatori di passaggio a Roma.

Tre anni dopo, il progetto è a firma dell’architetto romano Oriolo Frezzotti (1888-1965) che realizza la cosiddetta CAS.PAS., acronimo di Casa del Passeggero, e che resterà attiva per più di mezzo secolo ma oggi versa in uno stato di totale abbandono, circondata da una recinzione per preservarla da ogni forma di utilizzo, pur conservando l’elegante stile architettonico Decò.

Gli ambienti interni dalla Casa furono filmati dal regista Dino Risi in “Il segno di Venere” del 1955 dove la struttura si chiamò “Casa del pellegrino”, mentre il solo prospetto fu ripreso dal regista Federico Fellini nel film “Intervista” del 1987.

Le caratteristicche della struttura in stile Decò

L’architetto Oriolo Frezzotti è noto anzitutto per aver realizzato dal 1932 la città di Littoria (Latina), ma circa dieci anni prima realizzava la Casa del Passeggero, situata all’angolo tra Via del Viminale e Via delle Terme di Diocleziano, senza deturpare il contesto tardo ottocentesco del quartiere noto come “architettura degli ingegneri”.

Il prospetto ha la particolare forma dell’ovale data dalla sinuosità della pensilina, sorretta saldamente dai quattro tiranti, e dalla curvilinea del piedistallo marmoreo della ringhiera sul piano stradale. Sulla destra del prospetto sporge un quadrante di orologio non più funzionante sotto il quale una struttura circolare in ferro battuto racchiude la scritta “Casa del passeggero” che domina anche nella parte superiore della facciata. Nell’architrave sottostante sono visibili alcuni caratteri calligrafici di colore blu usurati dal tempo che indicano i servizi offerti dalla struttura: “Bagno romano, Massaggi, Barbiere, Toilette, Manicure”. Sotto di essi si situano tre ingressi separati tra loro da semplici lesene: quello di destra è proprietà di un’attività commerciale separata dal contesto ma intatta nello stile decò; quello di sinistra, murato forse in anni successivi per assumere la funzione di vetrina, è oggi fatiscente e imbrattato da volantini pubblicitari mal staccati, ma conserva i caratteri tipografici di colore blu applicati su una lastra plastificata bianca che indicano gli altri servizi offerti: “acconciature, deposito bagagli”, etc. e sopra: “agenzia certificati fotocopie, pratiche auto, confezione pacchi”. Il terzo ed ultimo ingresso, per il quale si accedeva alla struttura, è al centro e al seminterrato, ed è servito da una scala protetta da una ringhiera in ferro battuto abbellita dall’acronimo Cas. Pas. e chiusa tra due pilastri marmorei sormontati ciascuno dalla protome leonina con le fauci aperte per sorreggere il corrimano.

Seminterrati sventrati nel 1967 per domare un incendio nell’interrato della Stazione

Il 29 giugno del 1967 fu necessario sventrare il seminterrato della Cas. Pas. per domare un incendio scoppiato al terzo piano interrato della Stazione Termini a causa di un corto circuito nel locale di controllo dei condizionatori d’aria, perché qui vi era stato disposto un piccolo museo di animali tra cui alcuni velenosi, che potevano compromettere le manovre di intervento, e perché il fumo impediva l’individuazione dell’origine dell’incendio.

Dopo questa data, da alcune fonti, si evince  che una certa clientela depravata iniziò a frequentare la Cas. Pas. e che ciò condizionò la chiusura della struttura. Visto però che essa sovrasta le Terme di Diocleziano, ma che la proprietà è dell’Istituto San Michele, dispiace non poter considerare l’albergo diurno quale meritato erede delle antiche terme romane.


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Un commento su “Stazione Termini: la Casa del Passeggero 1917-1967

  1. Mi sono sempre chiesta se una delle famose scene con Anna Magnani nel film Bellissima e intendo la scena quando porta la figlia a tagliare i capelli non sia stata girata proprio li ‘……………dire degrado e’ un eufemismo ,ma tante’ siamo abituati a lasciare marcire pezzi di storia e di gloria tanto ne abbiamo in abbondanza……………

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