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“Muracci nostri”, non solo Street Art

“La periferia è una condizione umana. È più periferico il luogo dove manca la poesia.” Poeta del Nulla

Dal 31 agosto al 4 settembre 2016 si è svolto a Roma, nel quartiere di Primavalle il Festival di arte di strada “Gian Maria Volonté” che prosegue con la mostra collettiva sempre a cura del Gruppo artistico Muracci Nostri fino a mercoledì 14 settembre nel prestigioso spazio espositivo del Museo Crocetti, via Cassia 492, Tel/Fax: 06-33711468 – info@fondazionecrocetti.it ed il 14 settembre, dalle ore 21, vi sarà animato lo spettacolo teatrale “Il diavolo bianco” per la regia di Riccardo Merlini. Orario d’apertura: 10-13 e 17-21.30 – Info 320 – 6188786 – muraccinostri@gmail.com

muracci-nostriIl tema del Festival è stato “Raccontare storie di cui la strada ha bisogno”. Quaranta artisti hanno dipinto i muri di via Pietro Bembo, via Ascalesi, via Mezzofanti, via Federico Borromeo e dello storico mercato coperto di via S. Igino Papa. Oltre alla pittura sono stati presentati interventi di scultura, di teatro e poesia di strada, poster art, floor drawings, arte da rubare e un dibattito critico tra artisti e abitanti sullo stato dell’arte a Roma e nelle periferie. Per chi volesse conoscerne le storie visive e le finalità, visitare la zona e vedere tutte le immagini, comprese quelle delle passate iniziative, può trovare una mappa dei luoghi con i nomi degli artisti nel sito http://www.festivalvolonte.tk/. Infine i commenti:

“Il festival ha raggiunto momenti di grande profondità, nella serata dedicata alle vittime di abusi in divisa e in quella dedicata alla Palestina e al progetto Be Filmaker a Gaza. in una settimana si sono incontrati quaranta artisti provenienti da città differenti, hanno interagito con gli abitanti di Primavalle e hanno proposto opere di altissimo livello, che portano messaggi importanti. Ho avuto il piacere di collaborare con La Rouille, un incredibile artista francese, e con il mio grande amico Gomez nel murale realizzato a via Pietro Bembo 41, scrivendo la poesia In qui nato. E’ stato un grande onore”. – Poeta del nulla:

muraccinostri2“La cittadinanza è stata felicissima, in poco tempo sembra essere cambiato un quartiere. Mi sono trovato benissimo con tutti gli artisti, Muracci Nostri ha la capacità di costruire reti, di accogliere persone e metterle a proprio agio. Il Festival è stato completamente autofinanziato e questo è un motivo in più per apprezzarlo e sostenerlo”. – Franco Durelli.

Forse tutti conoscono la storia di Primavalle, ma l’identità è una cosa diversa, è fatta di storia ma anche di storie, di cultura, di parole ma anche di immagini e di immaginario, mentre le immagini qui purtroppo, per un periodo molto lungo, sono state segnate dall’abbandono e dal disagio. Ci racconta una storia diversa Maurizio Mequio, ideatore e portavoce di Muracci Nostri, progetto di Urban Art completamente autofinanziato e senza alcun patrocinio comunale. In particolare Maurizio Mequio, autore del romanzo Piccioni e farfalle fanno la rivoluzione. Neve a Primavalle (Lafeltrinelli.it) che lo ha pubblicato con lo pseudonimo Poeta del Nulla (ispirato dalla frase poetica di Giuseppe Ungaretti “Tra un fiore colto e l’ altro donato l’inesprimibile nulla”) è nato e cresciuto a Primavalle e vi narra la realtà quotidiana della borgata cresciuta tra il Manicomio di Santa Maria della Pietà ed il carcere minorile di Casal del Marmo.

Violetta Carpino
Violetta Carpino

Nel romanzo i “primavallini sono paragonati a piccioni e farfalle. Piccioni perché tozzi, rozzi, ma forti, capaci di camminare a lungo oltre che di volare.” La copertina del libro era stata realizzata da Omino71, lo street artist romano, diventato infine pioniere dei nuovi importanti cambiamenti nel quartiere poiché copierà l’immagine realizzata per il libro, sopra una cabina Acea in via Torrevecchia, all’angolo con via Moneglia, nel maggio 2015. L’ opera chiamata dai locali “la casetta della Street Art di Primavalle” venne adottata con entusiasmo, diventando un simbolo di ironia e di trasformazione. Da questi “muracci” ridipinti nasceva infatti tutto il resto, le mura delle case diventavano i pilastri del primum movens della metamorfosi culturale tutt’ora in atto. Nasceva così il collettivo artistico popolare Muracci Nostri e Mequio ne rivendicava l’origine comunitaria e indipendente, mentre l’apertura del festival coincideva con la IV edizione di Primavalle organizzata dall’associazione Vengo da Primavalle. Durante la festa vennero aperti per la prima volta dei veri e propri cantieri dell’arte dove cittadini e artisti cooperarono per ridisegnare il quartiere, attualizzando storie condivise, rievocando la memoria comune della borgata.

Tina Loiodice
Tina Loiodice

Il primo street artist intervenuto al festival di Primavalle, non a caso, era stato Omino71, che nell’opera Europa ’15 aveva inserito la Bergman fra la schiera dei suoi usuali supereroi mascherati. Bisogna ricordare che Europa ’51 è il titolo di un famoso film diretto da Roberto Rossellini, interpretato da Ingrid Bergman, che appartiene alla cosiddetta “Trilogia della solitudine”, ma la cosa più significativa in questo caso è che il film è stato girato in alcune delle più povere borgate romane, in particolare molte scene qui a Primavalle, in via Federico Borromeo, cosa che gli anziani del quartiere menzionano spesso con vivacità. Ricordando inoltre che, per il personaggio di Irene, Rossellini si ispirò alla figura di Simone Weil, un altro artista del festival Solo, aveva commosso il quartiere ritraendo Wonder Woman incinta, ricollegandosi così anche al tema madre-figlio, filo conduttore di Europa 51. Questi due artisti citati hanno deciso così di identificare la forza, con la quale la donna e l’uomo comune affrontano la vita di tutti i giorni, come una nuova versione e più attuale, dei classici superpoteri degli eroi dei fumetti. Non poteva mancare la colorata invasione della street art all’ex manicomio di Roma S. Maria della Pietà al Trionfale, diventato così un museo a cielo aperto, con più di trenta opere di ventotto artisti diversi.

sacco-e-vanzettiIn tutto questo non si può non citare il regista Elio Petri, autore di un altro celebre ciclo di film, che usava dire: – Il cinema non è per un élite, ma per le masse. Parlare ad un élite di intellettuali è come non parlare a nessuno. Non credo si possa fare una rivoluzione col cinema. Io credo in un processo dialettico che debba cominciare tra le grandi masse, attraverso i film ed ogni altro mezzo possibile

FOTO di Valter Sambucini www.valtersambucini.it

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