Municipi:

Ponte di Nona grida: aiuto!

Viabilità in tilt, infrastrutture, manutenzione. E al coro di lamentele si aggiungono anche Lunghezza e Castelverde

Un grido d’aiuto, più che una protesta, quella che proviene dal quartiere Ponte di Nona – e sulla sua onda anche dai recenti insediamenti di Lunghezza e Castelverde. Si sono mobilitati comitati di quartiere, singoli cittadini e consiglieri municipali ma, in passato, Ponte di Nona non ha mai avuto un vero e proprio piano urbanistico che andasse incontro ai problemi reali delle persone che vi abitano. Qualcosa è stato fatto, raccontano i residenti, ma molto poco in confronto ai problemi quotidiani di questo spicchio di Roma dimenticato.

Ponte di Nona ha infatti il grande tallone d’Achille dei soli tre accessi alle vie di comunicazione principali: via Collatina, via Prenestina e l’allaccio alla A24 Roma-L’Aquila; quest’ultimo ovviamente a pagamento. Tre strade che, per chi ha un minimo di conoscenza di questa parte di Roma, significano il caos.
«Questo succede quando nascono nuove centralità senza una corretta rete viaria a monte – racconta Fabrizio Sterpi, webmaster del blog www.sterpi.it ed ex presidente del comitato di quartiere Ponte di Nona – nel nostro quartiere abbiamo tre accessi ma è come se non ci fossero – continua – dato che per la Collatina e l’autostrada si spendono in media un’ora e mezza per raggiungere il centro, se tutto va bene. Mentre l’altra “via di uscita”, la via Prenestina, non la terrei nemmeno in considerazione dato che sono anni che tutte le mattine è bloccata».
Dunque dalle sette di mattina, fino alle nove e mezza o le dieci, le possibilità di muoversi sono estremamente limitate; tanto che molto spesso i cittadini devono «organizzarsi come possono, specialmente le mamme che portano i bambini a scuola, con scaldavivande e quant’altro» per affrontare le lunghe ore in auto. Bambini costretti a scendere dall’auto per fare i bisogni a bordo carreggiata, persone che lavorano in macchina con portatili e collegamenti UMTS, malori, incidenti… questa è la situazione quotidiana di Ponte di Nona.

E se allunghiamo lo sguardo intorno al quartiere, per esempio nelle zone di Lunghezza e Castelverde, le cose non cambiano ma, anzi, a volte peggiorano.
Anche qui «siamo sulla media di quaranta minuti per fare due chilometri e mezzo, – sostiene Federico Verdicchio, presidente del comitato di quartiere “Colle degli Abeti Roma Est” – visto e considerato che la Prenestina è completamente impraticabile, ma da sempre».
Inoltre le zone limitrofe a Ponte di Nona soffrono di un mancato completamento delle infrastrutture secondarie, lasciate per così dire a se stesse prima ancora di essere utilizzate.
«Questi purtroppo sono quartieri nati con i piani di zona: sulla carta era tutto previsto, ma poi con la loro realizzazione ci sono stati ritardi nello sviluppo delle opere pubbliche (luce, gas, strade)».
In alcune aree di Lunghezza, le famiglie che già vi abitano praticamente vivono nella polvere di un cantiere ancora aperto, senza gas e con le strade sterrate.
Sembra un gioco diabolico, al quale è costretto a partecipare chi non ha altre alternative; perché «chi ha la possibilità di scegliere – conclude infine Verdicchio – aspetta che il quartiere abbia le minime condizioni di vivibilità per andarci a stare».

E per quanto riguarda i mezzi pubblici la situazione diventa ancora più curiosa. In zona, infatti, ci sono tre stazioni ferroviarie FR2 (Solone, Lunghezza e l’UIR – Unione Industriali di Roma), ma fino a poco tempo fa nessun parcheggio. Nessun parcheggio. «Esiste un altro posto al mondo dove si costruiscono tre stazioni e nessun parcheggio?», si domanda Sterpi, e la domanda non sembra così impertinente.
«Ora alla stazione di Lunghezza, che prima contava una ventina di posti, ne stanno facendo settantotto – continua poi – che è una cosa ridicola per una stazione di scambio come quella di Lunghezza». Per onestà dobbiamo dire che c’è anche il parcheggio della UIR (che sarà poi il più grande) a disposizione, ma è «a valle di tutto il traffico, – continua Sterpi – i cittadini di Ponte di Nona non possono decidere di lasciare la macchina a casa e prendere i mezzi, perché per arrivarci al parcheggio della UIR si fa un ora di traffico».

Altro punto critico, recentemente dibattuto in consiglio dell’VIII municipio, è la questione del Parco di Ponte di Nona, in stato di abbandono. «Questo parco – spiega Fabrizio Sterpi – è in queste condizioni da qualche mese prima che la giunta Scorzoni cadesse. Se pensiamo che durante l’Estate Romana il Parco ha passato il collaudo per il Comune di Roma, viene da pensare! Un Parco ha infatti bisogno di recinzioni, irrigazione, illuminazione… insomma: un piano di manutenzione». Invece, lo stato attuale (prima dei recenti interventi almeno), è quello di un parco a metà, dove erbacce e sporcizia hanno la meglio e di salubre resta, giorno dopo giorno, ben poco.

Ma col tempo i problemi si risolvono come si sono sempre risolti in passato: «non certo grazie al Comune, – fa notare Fabrizio Sterpi – tutte le modifiche e le opere di miglioramento, infatti, sono nate per volontà di cittadini, comitati di zona e gruppi di persone, che hanno fatto manifestazioni, si sono attivati, sono andati direttamente alle sedi delle aziende pubbliche o al Municipio».
Massimo MancusoOra finalmente una vittoria per Ponte di Nona: un consigliere municipale nella maggioranza di Lorenzotti, Massimo Mancuso. E i primi risultati cominciano già a farsi vedere, con un primo dibattimento in Consiglio sui problemi del quartiere di Ponte di Nona (seduta del 9 ottobre), «problemi di cui prima non si era mai parlato – sostiene Sterpi -. Recentemente poi, grazie all’opera dei residenti e dello stesso Mancuso, sono stati fatti degli interventi straordinari al Parco ed è stata approvata una mozione per la riattivazione della sua manutenzione, ad opera di una Cooperativa locale di lavoratori disoccupati (impiegata già, nella giunta Scorzoni, in quello stesso Parco)».


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙
Se riscontri problemi con la donazione libera contattaci: e-mail

Commenti

  1. Gianni  

    Il quartiere Ponte di nona è in completo abbandono. per percorrere 3 km verso Roma la mattina si impiegano 45 minuti!!! Dal quartiere non si esce!!! Il piccolo parco (ancora incompleto) è attualmente ingestito... erbaccia e sporco dilagano. Con questa nuova amministrazione insediata già da 8 mesi le cose sembrano peggiorare . solo chiacchere e promesse ma ancora ruspe sulla collatina non se ne vedono...neache per fare 2 rotonde provvisorie dove servono...e il consigliere municipale in foto ormai bisogna dargli poco credito..ha raccimolato voti facendo leva sulla disperazione dei cittadini esasperati per il traffico e bazzicando nella piccola chiesa del quartiere ma non riuscirà mai a portare benefici. diamogli tempo dicono...intanto in fila la mattina ci stiamo noi per altri lunghi anni..lunghi anni..lunghi anni... Gianni Liburdi

  2. Francesco  

    I primi risultati si iniziano già a vedere? Ma dove? Siamo seri per piacere che ormai i cittadini non credono più a queste frottole da politica. A bbelli! la campagna elettorale è finita da un pezzo! A ponte di nona non è migliorato un bel niente, anzi la situazione sta peggiorando. Il parco è allo sbando, il traffico verso Roma sta aumentando. Non si hanno più notizie delle infrastrutture promesse quali la stazione di ponte di nona, il rifacimento della Collatina e le complanari. E dopo il danno la beffa. La Collatina è impraticabile? Ti faccio pagare l'autostrada!!!

  3. giuseppe  

    Con tutta la solidarietà alla gente che abita nella zona di Ponte di Nona, fra le quali, diversi amici, ma mi viene spontanea la domanda: quando gli attuali abitanti, sono andati a trattare gli appartamenti, si sono chiesti dove e quando sarebbero stati attuate le infrastrutture? Come avrebbero raggiunto il posto del lavoro? Questi appartamenti, valevano realmente il prezzo chiesto dai "palazzinari"? Se invece di fare le corse, per accaparrarsi un appartamento, dato i precedenti mutui facili e comprendendo le esigenze di avere una casa, forse,senza tante domande di richiesta, i costruttori o qualche politico non attento nel rilasciare le licenze, avrebbero preso ulteriori provvedimenti. O NO! Purtroppo è nella nostra cultura di cercare delle soluzioni, dopo che accadono i problemi. Mi Auguro, adesso che avete trovato delle persone disposte a segnalare e fare risolvere i problemi, che al più presto otterrete dei risultati desiderati e che possiate essere un punto di riferimento ai futuri acquirenti di case in quelle zone soffocate dal cemento dove c'è gente che per fare soldi, NON GLI FREGA NIENTE DI NESSUNO, COMPRESO I LORO FIGLI CHE SARANNO IL FUTURO. Cordiali saluti. Giuseppe Imbesi CdQ di Borghesiana

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento

Articoli Correlati