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Menù etnici, Alemanno: fanno venire il mal di pancia. Riesplode la polemica

"E’ una sciocchezza dettata anche da un'arroganza da Italietta nazional-popolare. Forse il sindaco non sa che anche il mangiare è cultura e educazione" - ha dichiarato Paolo Masini del PD

Si riaccende lo scontro sui menù etnici nelle mense scolastiche.

Istituiti dalla precedente amministrazione nell’ambito di un percorso pedagogico, gastronomico e culturale a tema per i piccoli studenti romani, i menù etnici sono stati cancellati dalla nuova giunta tra mille polemiche.
Mille polemiche per un solo pranzo al mese, che veniva servito in alternativa ai menù tradizionali, sempre presenti nelle mense scolastiche.

Adesso a ritornare sulla questione è il Sindaco Gianni Alemanno, con una dichiarazione che ha suscitato critiche da parte di alcuni esponenti dell’opposizione.

"Il menù etnico non piaceva ai bambini romani. A quelli che lo mangiavano veniva il mal di stomaco. La precedente amministrazione del Comune di Roma si era inventata i menù etnici per garantire presunte e ridicole politiche di integrazione. Noi abbiamo preferito i menù tipici e biologici’’, ha affermato Alemanno, intervenendo all’Assemblea 2008 della Coldiretti il 18 giiugno 2008.

"E’ una sciocchezza dettata anche da arroganza. Un’arroganza da Italietta nazional-popolare che ci potrebbe essere risparmiata. Forse il sindaco è all’oscuro che anche il mangiare è cultura e educazione" – ha dichiarato Paolo Masini del PD – "In una società multiculturale come quella che si avverte nella nostra città l’integrazione passa anche attraverso la conoscenza reciproca e tra gli elementi di conoscenza c’è l’alimentazione. Purtroppo i veri “maldipancia” rischiano di averli i romani tra strisce blu a fasi alterne, ZTL ritagliate a misura di interessi particolari senza consultazioni preventive, servizi resi alla città e non pagati come quelli della ex 285, posti di lavoro a rischio, turismo e commercio in difficoltà e misure sulla sicurezza caotiche e di stampo razziale”.

Sulla questione è intervenuto anche Francesco Filini, Assessore del Municipio IV alle politiche scolastiche e dell’infanzia: "I genitori di bimbi di nazionalità diversa, ad esempio rumeni, non hanno gradito cibi che provenivano da altri continenti e viceversa. Una vera e propria forzatura che è riuscita a scontentare tutti. L’esperimento sulla pelle dei bimbi fatto dalla precedente amministrazione si è rivelato un flop totale, sono convinto che i piatti tipici del Bel Paese, famosi e apprezzati (se non invidiati) da tutto il mondo riscuteranno un grande successo tra i bambini italiani e soprattutto stranieri, le famiglie ringrazieranno la politica portata avanti dall’Assessore Marsilio."


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