Riconversione deposito Atac: i residenti del Pigneto contro l’intervento dall’alto

Durante la mostra dei progetti l'assemblea cittadina ha espresso il timore di vedere devastato il quartiere. Il Municipio ascolta e riferisce al Comune

Giornata conclusiva, quella del 27 ottobre, sulla mostra dei progetti partecipanti al concorso di idee sulla riconversione del deposito Atac di Porta Maggiore. All’esposizione delle opere è seguita un’interessante assemblea pubblica con gli esponenti del Municipio Roma 6 e gli abitanti del Pigneto.
Nel Centro Civico di via del Pigneto 22, negli edifici della ex ditta Serono, i progettisti selezionati hanno esposto al pubblico i plastici dei lavori. Contemporaneamente, la stessa esposizione è stata allestita presso il Liceo ginnasio Mamiani in viale delle Milizie 30 (municipio 17). Nell’occasione è stata distribuita ai visitatori una scheda di lettura per favorire l’interpretazione dei progetti e per esprimere il proprio orientamento sulle principali tematiche progettuali.

20 progetti in tutto che, giovedì 15 novembre dalle 14,30 alle 19 in via dell’Arcadia 40 (nella sala Trevi della ex fiera di Roma), saranno presentati alla giuria ufficiale del concorso pubblico.

I progetti in questione, considerati molto suggestivi dai cittadini, hanno cercato di seguire delle linee guida, come la pedonalizzazione della zona, la presenza di aree verdi, di parcheggi e di servizi pubblici.

L’assemblea pubblica.
L’assessore all’Urbanistica del VI Piero Frontoni, ha presenziato ad un vivace consiglio cittadino che ha visto, oltre alla partecipazione dei residenti del Pigneto, anche quella del presidente del VI Teodoro Giannini, e degli altri rappresentanti del Municipio del Prenestino.
I cittadini hanno manifestato subito forti perplessità per la futura opera, soprattutto per due motivi: il primo che questi progetti presentati al concorso di idee, per quanto avvenenti, non possano essere applicati praticamente al quartiere. Il secondo motivo è che questi interventi sono stati decisi dal Comune senza il parere dei residenti e che non si potrà intervenire in corso d’opera per modificarli nelle loro linee guida.
Dal dibattito è emersa la scarsa autonomia del Municipio di fronte alle decisioni dell’assessorato all’Urbanistica del Comune.

Il timore, manifestato anche dal comitato di quartiere Pigneto, è che si proceda senza ascoltare i cittadini creando un’opera dannosa per il quartiere; in particolare cementificando ulteriormente la zona e incrementando il traffico, a scapito degli spazi verdi necessari.
Dallo stesso comitato si è affermato che il Comune non ha mai ritenuto necessario interpellarlo.

L’assessore Frontoni ha precisato che il concorso d’idee non può essere interrotto in questa fase. “E’ possibile – ha dichiarato Frontoni – indirizzare la giuria verso i progetti che possano avere maggior attinenza con l’identità del quartiere”.

È passata, però, la linea dura espressa dall’assemblea. I residenti sono stati concordi nel voler interpellare l’Assessorato all’Urbanistica e quello alle Periferie del Comune per interrompere il percorso intrapreso e proporre dei progetti che siano espressione degli abitanti.
A tal fine gli stessi residenti hanno manifestato l’intenzione di creare una linea comune.
 
Il presidente Giannini ha spiegato che il Municipio è a favore della partecipazione popolare: “Siamo stati noi a volere queste assemblee pubbliche – ha dichiarato il presidente – e siamo stati sempre noi, nella nostra limata capacità di azione, a fermare il progetto iniziale che prevedeva la realizzazione di un centro commerciale. All’interno di questa cabina di regia, che ha coordinato i lavori, ci siamo fatti portatori dell’interesse del quartiere.
È importante – ha proseguito Giannini – che venga rispettata l’architettura originaria del quartiere, quell’architettura industriale che ha rappresentato l’anima popolare del Pigneto e del Prenestino, diventando un punto di riferimento della lotta dei lavoratori romani”.

A conclusione del dibattito, l’assessore Frontoni ha raccolto 3 mozioni cittadine.
La prima consistente in una pausa di riflessione sul proseguo dei lavori. La seconda sulla richiesta di un incontro di lavoro con il Comune e gli assessorati competenti, per proporre delle idee che provengano dal quartiere. La terza, una serie di ulteriori incontri cittadini per organizzarsi, insieme al Municipio, ed elaborare le nuove proposte.
Sarà lo stesso assessore Frontoni ad inviare una relazione agli assessorati del comune per riferire sulle mozioni.


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