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Quando anche le galline viaggiano sotto scorta in auto blu – Meglio, allora, un nobilissimo tacere

Fatti e misfatti di ottobre 2012 di Mario Relandini

Quando anche le galline viaggiano sotto scorta in auto blu

"Che le mie preziose dodici galline padovane e il mio rarissimo esemplare di gallo Orpington – ha dato disposizione il dimissionatosi Governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo – vengano trasferite, dalla mia residenza ufficiale di Palermo alla mia residenza privata di Catania, su un’auto di servizio e sotto adeguata scorta".

Una barzelletta? Macché: la pura verità. Ad ennesima dimostrazione di dove possa arrivare sia l’assurdo spreco del pubblico denaro sia l’arroganza e la megalomania di certi amministratori. Ma l’ex Governatore Raffaele Lombardo – ha cercato di addolcire la pillola il suo "entourage" – ha lasciato il suo splendido cavallo "Zorro" (regalo del sultano dell’Oman) al presidio ospedaliero "Villa delle Ginestre" perché venga utilizzato per i progranni di ippoterapia. Senza però alcun accenno – ecco l’ingannevole "furbata" – al costo del mantenimento dello splendido "Zorro" e, cioè, 2.300 euro mensili per vitto, alloggio e strigliatura. Qualche manciata di granturco per il suo personale pollaio, insomma, l’ ex Governatore, fatti i conti, ha ritenuto potesse pure sostenerla. I 2.300 euro di spesa per lo splendido "Zorro", invece, meglio lasciarli al presidio ospedaliero "Villa delle Ginestre" che tanto, poi, girerà le fatture alla solita Regione. Cioè ai soliti siciliani. 

Meglio, allora, un nobilissimo tacere

"I ‘marò’ Massimiliano La Torre e Salvatore Girone che continuano ad essere trattenuti in India in attesa di una decisione definitiva dei giudici locali – è uscito dal suo nobilissimo silenzio il marchese, conte, barone, cavaliere del Sacro romano impero e attuale Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata – torneranno a casa, ma non so ancora quando".

Sarebbe stato molto meglio, a questo punto, se il Ministro Giulio Terzi di San’Agata avesse proseguito nel suo nobilissimo silenzio. Se qualcosa di buono avesse dovuto dire, infatti,sarebbe stata, ormai, solo e proprio la data del ritorno dei due "marò". Perché che i due "marò" un bel giorno ritornino a casa, beh, questo non lo hanno mai messo in dubbio nemmeno gli uscieri del Ministero degli Esteri. Il problema, insomma, restava e resta appunto "quando". Ma di questo "quando" il Ministro Giulio Terzi di Sant’Agata ha dimostrato di sapere anche meno dei suoi uscieri. E non si è vergognato nemmeno di dirlo.


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