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Il nostro tempo è adesso

Migliaia di precari sfilano a Roma per dire basta alla precarietà

Sono stati diverse decine di migliaia i manifestanti che sabato 9 aprile, alle ore 15, si sono dati appuntamento a Piazza della Repubblica a Roma per sfilare in una street parade fino al Colosseo. In strada ragazze e ragazzi, ma anche tantissimi lavoratori senza più un’occupazione, precari della scuola, della ricerca, dell’informazione, dell’Alitalia, della Rai, dello spettacolo, delle piccole e medie imprese. In piazza ha sfilato il popolo dei non garantiti, dei non raccomandati e delle partite Iva, gli stagisti in aziende e in ministeri a costo zero, i vincitori di concorsi che aspettano senza più speranze l’assunzione, i lavoratori dei call center e i laureati che sognano il posto fisso per rappresentare i 4 milioni di lavoratori precari, ma anche i disoccupati e i lavoratori tutti, sempre più privi di diritti e perennemente a rischio cassa integrazione o licenziamento.

La manifestazione romana, come quelle svoltasi in altre 50 città italiane, è stata organizzata dal comitato de “Il nostro tempo è adesso – la vita non aspetta”, che è anche la frase dello striscione di apertura del corteo. Non sono mancate tantissime adesioni e partecipazioni, in primis della Cgil e dei partiti del centro sinistra, PD, SEL, IdV, FdS e Verdi. Moltissime le associazioni, i collettivi e i comitati come i giovani della campagna “Non più disposti a tutto”, le Brigate Monicelli, il coordinamento giornalisti precari di Roma, gli auto-organizzati romani dello spettacolo, i ricercatori del Coordinamento nazionale dei Precari della Didattica e della Ricerca (CPU), il collettivo femminista “Diversamente occupate”, il collettivo “Generazione P” e i ragazzi di San Precario. Ci sono gli interinali del porto di Civitavecchia, i Vigili del Fuoco, i ricercatori dell’Ispra, migliaia di studenti medi ed universitari, la Rete della Conoscenza e anche gli attori della fiction italiana “Boris”.

Presente la segretaria CGIL Susanna Camusso che ha parlato del diritto dei giovani a sentirsi cittadini. “Bisogna – ha dichiarato – affrontare subito la riorganizzazione degli ammortizzatori sociali”. Per il PD Rosy Bindi: “Qui c’è la parte migliore del paese”, ma anche Vincenzo Vita e Stefano Fassina, responsabile economia dei democratici. Dietro lo striscione di Sinistra Ecologia Libertà Fabio Mussi che ha affermato “la lotta contro la precarietà deve essere il primo punto del futuro governo di centro-sinistra” e Nichi Vendola: “sono venuto qui per respirare aria pulita. Le classi dirigenti emanano cattivo odore”. Presenti ancora tanti altri politici e sindacalisti, tra cui Massimo Rossi per la Federazione della Sinistra e Stefano Pedica per l’Italia dei Valori.

La street parade ha attraversato il cuore di Roma dando sfogo ad una serie di flash mob che hanno attirato l’attenzione dei molti turisti e della cittadinanza, come quello a Piazza dell’Esquilino con tende, calzini e mutande appese: “Chi non ha casa, in-tenda” per protestare contro l’assenza di case e welfare per i giovani. Presenti anche i “giovani artisti di strada” che hanno attacchinato sui muri citazioni di Gaber, Freud, Spregelburd e hanno riprodotto il Bacio di Klimt e il Castello di Magritte. Tanti gli slogan e gli striscioni: “Il precariato nuoce gravemente alla salute”, “Tagli alla scuola, una truffa per tutti”, “Non sparate alla ricerca”.

Secondo l’analisi condotta dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre i precari in Italia sono 4 milioni, di cui il 56% nelle regioni del centro e del sud Italia. Dal 2008 al 2010 la cifra è aumentata del 4% con una retribuzione media degli under 25 di 1.068 euro. E dall’ultimo rapporto Almalurea, un consorzio tra atenei, emerge che durante la crisi avere una laurea non serve più di tanto per difendersi dalla precarietà e questo è confermato dall’aumento della disoccupazione tra gli stessi, dalla riduzione degli stipendi e dal dato che solo un 35% di laureati è non precario dopo un anno dal conseguimento della laurea.

Il comitato “Il nostro tempo è adesso” e i manifestanti hanno assicurato che continueranno a rivendicare continuità di reddito, tutele nel mercato del lavoro, nuovi alloggi, un nuovo welfare e soprattutto la possibilità di scegliere cosa fare della propria vita. Dal palco allestito nel finale al Colosseo hanno invitato alle prossime mobilitazioni anche i lavoratori a tempo indeterminato, dicendogli: “Attenti, la crisi renderà precario anche il vostro posto di lavoro”. Uno dei prossimi appuntamenti sarà infatti lo sciopero generale del 6 Maggio.  


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