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Il debito del Comune di Roma ammonta ad oltre 12 miliardi di euro

La giunta Alemanno si ritira ai Castelli per studiare possibili contromisure. Marroni(PD): "aumento debito rasenta la farsa e si annuncia un'impennata di tariffe e tasse"

Il debito del Comune di Roma, secondo il rapporto del commissario Domenico Oriani, ammonterebbe ad oltre 12 miliardi di euro. Quasi 3 miliardi in più rispetto all’entità prevista in precedenza dalla Ragioneria dello Stato. A far lievitare il debito sarebbero stati principalmente ‘gli espropri’ e i ‘prestiti’.

Alemanno, questo fine settimana (da venerdì 18 giugno), si ritirerà 2 giorni in un hotel di Monte Porzio Catone per decidere come affrontare la situazione economica della capitale. "Una situazione – afferma Alemanno – ereditata dall’amministrazione precedente". Per Alemanno in questi anni “Roma ha vissuto al di sopra delle sue possibilità” e ”si è speso più di quello che si poteva”. ”Si è incassato poco, si è fatto poco per incassare – ha aggiunto – e poi c’è stata una spesa nel segno di squilibri: il Comune non ha garantito entrate necessarie e si è imbarcato in opere, anche se necessarie, senza coperture, come la stessa metropolitana”.

E mentre il Sindaco spera di ottenere dallo Stato più dei 300 milioni di euro annui già assegnati dalla manovra economica, insieme alla sua Giunta si appresta a stabilire quali saranno i sacrifici a cui i romani dovranno far fronte: probabile aumento della Tari, rincari per le rette degli asili nido comunali, rincari nei trasporti, un ritocco al canone Cosap per i passi carrabili e l’occupazione di suolo pubblico, possibile aumento dell’addizionale comunale Irpef e dell’aliquota Ici sulle seconde, terze e così via, case sfitte.

Il PD appare scettico sui dati emersi in queste ore e passa al contrattacco: “E’ finita la stagione delle promesse – commenta il Capogruppo del PD Umberto Marroni ora arrivano tasse e sacrifici. La lievitazione improvvisa del debito comunale nel giro di un mese rasenta la farsa. Comprendo la necessità del Sindaco di presentare un conto più salato al ministro Tremonti ma alcune voci inserite nel debito storico del Campidoglio sono una palese forzatura.

Se si tolgono dal computo i contenziosi sugli espropri pari a 1,6 miliardi e la spesa per contratti destinati alla realizzazione di opere pubbliche stipulati prima del 28 aprile 2008 pari ad 1,089 miliardi si ritorna alla cifra originaria di 9,5 mld certificata dal Ragioneria Generale della Stato.

Dopo il trasferimento garantito e poi quasi dimezzato dal governo Berlusconi ora siamo alla richiesta di atti di responsabilità per i cittadini romani ovvero sacrifici che si andranno a sommare con quelli annunciati dalla manovra del governo. Quella che si annuncia è una grandinata di aumenti di tariffe e tasse in presenza di una minore capacità di spesa delle famiglie romane alla quale in Consiglio Comunale saremo decisamente contrari”.

A condannare la politica delle tasse è anche Gianluca Quadrana, capogruppo Lista Civica al Comune di Roma. “Cosa ha fatto il Sindaco Alemanno in questi due anni da commissario straordinario? – si interroga Quadrana – Di certo come commissario Alemanno non passerà alla storia e se proprio entrerà negli annali capitolini sarà come il ‘Sindaco delle tasse’. E’ stato, infatti, l’unico ad aumentare la pressione sulle tasche dei romani in un momento di grave crisi economica e senza apportare nessuna miglioria ai servizi erogati”.


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