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Santa Palomba: le istituzioni con i lavoratori della Data Service

All'assemblea aperta del 17 febbraio per proseguire la lotta contro i 132 licenziamenti

Si è svolta il 17 febbraio a Santa Palomba (Pomezia) si è svolta un’assemblea aperta dei lavoratori di Data Service Spa con la partecipazione dell’assessore al lavoro Alessandra Tibaldi e del presidente della Commissione piccola e media impresa della Regione Lazio Carlo Ponzo.

Con questa iniziativa, hanno sottolineato in un comunicato congiunto la Film-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm, è proseguita la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici, a fronte della dichiarazione aziendale di 132 esuberi nella sola sede di Roma.

Nel corso dell’assemblea i rappresentanti dell’Istituzione regionale hanno espresso la loro solidarietà ai lavoratori, condiviso le posizioni delle organizzazioni sindacali ed assunto l’impegno a svolgere un ruolo attivo, per quanto di loro competenza, nell’ambito della vertenza.

Già nelle scorse settimane i dipendenti del Gruppo (presente oltre che a Roma in circa altre dieci sedi dislocate al Nord, Centro e Sud Italia, nelle quali sviluppa la sua attività nel mercato dei servizi di outsourcing e di gestione documentale) avevano effettuato otto ore di sciopero, proclamate dalle Organizzazioni Sindacali, in risposta al pesante piano di riorganizzazione presentato dalla Direzione Aziendale, che prevede la messa in liquidazione di alcune società, la chiusura di sedi, la esternalizzazione di attività, pesanti tagli occupazionali.

In particolare per la sede di Roma, la dichiarazione di esubero vanifica il sacrificio già compiuto dai lavoratori che per un anno, nel numero di circa 100 unità, sono stati interessati dalla Cassa integrazione Straordinaria e dai Contratti di Solidarietà. Tali erano infatti i contenuti dell’accordo sottoscritto dalle organizzazioni sindacali nel gennaio 2005, perché accompagnato da un piano aziendale di rilancio delle attività e di reinserimento dei lavoratori al compimento del previsto progetto di formazione.

Le strategie ora proposte dall’Azienda stravolgono i contenuti di quel piano e annunciano una riduzione di circa il 40% degli addetti sui 958 complessivi, quale condizione necessaria ad evitare il tracollo e a favorire accordi di partnership o dì acquisizione da parte di altri gruppi.

"I lavoratori e le OO.SS. – conclude il comunicato – rifiutano la ricetta proposta dall’Azienda, chiedono un confronto approfondito su tutti gli aspetti del nuovo piano e chiarezza sui possibili sviluppi societari. Ritengono inaccettabili gli interventi sui livelli occupazionali se non attraverso strumenti di carattere sociale e non traumatico. A partire da queste posizioni riprenderanno il confronto con l’azienda nella data già prevista del 22/02/2006".


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