Municipi:

Lettera di un cittadino di Casal de’ Pazzi a quelli di Colli Aniene

Su parcheggi e sistemazione di aree

Gentile direttore, sono un cittadino di Casal de’ Pazzi, mi consenta di inviare questa lettera ai cittadini del vicino quartiere di Colli Aniene.

Lo ammetto, sono di parte. Ma di parte lesa. Mi stanno privando di soldi che mi spettano. E pertanto voglio far valere i miei diritti. Ho letto il volantino firmato dai miei concittadini di via Loke e di via Comte diretto come lettera aperta al Presidente del Municipio Caradonna in cui si ricorda che con delibera di Giunta del V Municipio n. 8 del 13 dicembre 2005 si stabilisce di destinare parte dei proventi derivanti dagli oneri concessori dei parcheggi PUP di via Sommovigo e di via Corsanego, di via Ruini (di Colli Aniene) per terminare le opere di via Comte (di Casal de’ Pazzi). Perché questo scambio? Perché a suo tempo furono stornati oneri concessori dei parcheggi di viale Marx, di via Russell, di piazzale Hegel ed altri ancora (di Casal de’ Pazzi) per terminare piazza Loriedo (di Colli Aniene).

Noi intanto a Casal de’ Pazzi siamo da anni ad aspettare l’illuminazione del parco di via Comte, le panchine, i percorsi pedonali e la recinzione dell’area che non sono stati fatti finora perché senza copertura economica mancando le concessioni per i parcheggi di Colli Aniene.

Ora le concessioni sono arrivate, e da oltre un anno, ma i lavori non iniziano perché uno sparuto gruppo di cittadini di Colli Aniene si oppone pretestuosamente ai parcheggi. Mi sono ampiamente documentato presso l’amministrazione comunale: se fosse in nome della sicurezza, chi si oppone tanto strenuamente è fuori strada perché i progetti di quei parcheggi sono stati verificati dai tecnici del V Municipio, da una Conferenza dei Servizi e da un’Alta Commissione di Vigilanza voluta dal Sindaco Veltroni per garantire la sicurezza dei progetti sia dal punto di vista idrogeologico che strutturale.

Ovvero i progetti dei parcheggi sono sicuri: non sprofonderà nessun marciapiede, non cadranno alberi, non cadranno palazzi. Al contrario, ogni parcheggio costruito (ne ho trovato un esempio lampante in via Fausto Gullo proprio a Colli Aniene) ha portato ordine, pulizia, decoro urbano pregiato, valore aggiunto agli appartamenti e, cosa non peregrina, centinaia di macchine in meno per strada.

Allora perché ci si oppone? Per mandare in fumo 1.000 euro al giorno – tanto costa il ritardo per le penali pagate – di quel gruzzolo che permetterebbe di terminate i lavori di via Comte? O perché qualcuno che è stato, sta o deve presentarsi in politica ha bisogno di visibilità e deve mostrare i muscoli? Alla fine io come cittadino, invece di beneficiare dei soldi della Legge Tognoli degli oneri concessori dei PUP – che perdo inesorabilmente alla velocità di 1.000 euro al giorno – mi trovo costretto a rimetterci due volte: una per non averne beneficiato e l’altra perché questi soldi dovranno pur venir fuori da qualche parte e alla fine paga sempre Pantalone. Tutto questo perché alcuni comunicati di terrorismo sociale scrivono che “sotto via Ruini scorre un vero fiume, scavare 86 box in questa zona equivale a condannare a morte centinaia di persone…”.

Quanto di più mistificatorio non poteva essere scritto perché se si tratta di un fiume questo non si va a fermare proprio in via Meuccio Ruini ma dovrà scorrere anche sotto i palazzi di via Corsanego, di via Calosso, di via Sommovigo, e se tanto mi dà tanto un parcheggio che è alto meno di un decimo di un palazzo non sarà meno in pericolo di un palazzo di 8-10 piani.

Ma quel che meraviglia in tutta questa vicenda è che il Presidente del V Municipio Ivano Caradonna – che ha vissuto la vicenda in prima persona ed è a conoscenza di tutte le perizie, dei controlli fatti dalla Conferenza dei Servizi e dall’Alta Commissione di Vigilanza del Comune di Roma – ancora possa dar retta ad una sparuta minoranza chi sa quanto competente.

Lettera firmata


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Commenti

  1. Giovanni Casarsa  

    MISTIFICATORI E NEMICI DEI LAVORATORI sono quei signori che tutte le volte che si vuol dar principio a lavori sul territorio, diventano ambientalisti e catastrofisti e fanno autentico terrorismo. Intanto c'è chi spera l'apertura di cantieri e di portare così a casa un bricciolo di speranza. Però, tanto per approfittare, tra i contestatori (come è successo per via Fausto Gullo), c'è chi ha già prenotato il box, e ne ha già uno, magari da affittare.

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