Incontro con il ‘Coordinamento territoriale STOP I-60’

I portavoce del Comitato: i residenti si uniscano a noi per non permettere la realizzazione di uno dei più pericolosi piani edilizi degli ultimi 30 anni

Alla luce delle recente bocciatura del Piano Regolatore di Roma da parte del Tar del Lazio, abbiamo incontrato lo scorso 26 marzo i membri del “Coordinamento territoriale STOP I-60”, per ascoltare le loro valutazioni sul progetto, le loro ragioni, all’indomani dell’inizio degli scavi archeologici nell’area di via Grotta Perfetta.

“Il coordinamento STOP I-60 nasce nel giugno del 2008, con l’obiettivo di contrastare l’intervento urbanistico I-60, nell’ area tra via Grottaperfetta, via Berto e via Ballarin, completamente indipendente da ideologie e partiti politici, secondo una logica trasversale. Ad entrare a far parte del coordinamento sono stati inizialmente i vari comitati di quartiere, Comitato Forte Ardeatino, Associazione Ottavo Colle, Comitato Ballarin, Ardeatina/Laurentino Vivo e l’Associazione Amici di Nerva, seguiti a ruota da residenti e non.” A parlare sono i membri del coordinamento, durante un incontro dello scorso 26 marzo.

“Fino a questo momento non siamo riusciti ad ottenere più di un paio di incontri con i consiglieri municipali. Il primo lo avemmo con Attanasio, assessore all’urbanistica, la scorsa estate, all’Urban Center di via Odero. All’incontro l’assessore garantì un tavolo di confronto con i cittadini, ribadendoci però l’impossibilità di ritoccare i progetti, visti i vantaggi cui il quartiere avrebbe beneficiato, riconnettendo il tessuto edilizio della zona con quello di via Berto. Fatto salvo per un altro momento durante un Consiglio Municipale, dove fummo presenti ad una votazione su una mozione riguardo il futuro I-60, quello dell’Urban Center rimane l’unico incontro diretto del nostro coordinamento con il Consiglio municipale.”.

In attesa del preannunciato ricorso del Comune di Roma al Consiglio di Stato per il Piano Regolatore, i membri del coordinamento anti I-60 ribadiscono come tra la vecchia bozza e l’attuale elaborazione, vi siano delle sostanziali differenze: “La versione precedente del Piano Regolatore, quella del 2003, è stata successivamente totalmente modificata, a discapito dei cittadini. La bozza recitava testuale:

11. L’attuazione degli interventi edificatori è subordinata alla preventiva o contestuale realizzazione delle opere pubbliche o d’interesse pubblico, con particolare riguardo alle infrastrutture di mobilità, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico, interne ed esterne

8. Ai sensi dell’art.15, commi 10 e 11, e dell’art.92, l’attuazione delle Centralità metropolitane e urbane è subordinata alla preventiva o contestuale realizzazione delle infrastrutture ferroviarie (linee metropolitane, altri sistemi in sede propria) previste dal PRG.

11bis.Ai sensi dell’art.15, commi 10 e 11, e dell’articolo 92, la trasformabilità degli Ambiti di riserva è comunque subordinata, alla preventiva o contestuale realizzazione delle infrastrutture ferroviarie (linee metropolitane, altri sistemi in sede propria) previste dal PRG e dal Piano di inquadramento urbanistico di cui al comma 4, ove predisposto.

Questi passi fondamentali sono stati successivamente stralciati, senza nessun apparente motivo, così come è scomparso il vincolo della realizzazione di I-60 alla effettiva messa in opera della metropolitana D. La nostra posizione rimane comunque la stessa: non è concepibile la realizzazione di un quartiere nel quartiere, proseguendo un progetto così sproporzionato, con la sola VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) realizzata nell’ottobre del 2003.”

Punti importanti di valutazione quelli del coordinamento, in funzione della costruttività delle idee emerse dalle recenti assemblee cittadine, come la scorsa del 13 marzo presso la scuola media statale Spizzichino: “Il progetto I-60 dovrebbe nascere su un tratto dell’antica via Laurentina. I primi scavi archeologici hanno mostrato come costruire in quel punto vorrebbe dire radere al suolo dei resti importanti di Roma antica. Per le ragioni finora elencate, abbiamo elaborato anche una serie di proposte alternative, con valorizzazione del luogo (sociale, storica, naturalistica):

* mantenimento dell’area verde con conservazione dello stato attuale e realizzazione di un percorso sportivo attrezzato (stile “percorso salute”)
* sentiero archeologico, con recupero degli antichi tracciati (come mostrano le foto)
* tracciato di collegamento fra il parco dell’Appia antica e l’area verde oltre via Laurentina, con continuità verde che contraddistingua l’area
* mantenimento della funzione agricola con orti urbani

Quindi una serie di idee, elaborate dalla collettività che forma il coordinamento, che sottolineano e confermano come ci sia possibilità e tempo per bloccare questo imprudente progetto, in quanto si è ancora alla fase degli scavi archeologici. L’apertura è quindi totale verso tutti quei cittadini residenti che vogliano sposare questa causa, contribuire sin dal prossimo incontro di domenica 5 aprile con la passeggiata lungo l’area dell’I-60 e il pranzo nel parco del Forte Ardeatina”.


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Commenti

  1. Giulia  

    si tratta di urbanizzazione selvaggia senza criterio, programmata al solo fine di far lucrare i costruttori e riempire - di poco - le casse comunali. A Romal'emergenza abitativa la crea la politica che non promuove la ristrutturazione degli edifici già esistenti ma continua a favorire la costruzione di nuovi palazzoni rendendo edificabili terreni di interesse paesaggistico e archeologico. I cittadini subiscono il traffico e l'inquinamento, mentre i costruttori continuano a guadagnare. Basta è ora di interrompere questi abusi, o ci ritroveremo in una città totalmente avvelenata. Serve un movimento più forte, serve più tutela dei diritti.

  2. aurora  

    non si tratta di tutelare solo il parco archeologico, si tratta di utilizzare al meglio la nostra città. Non servono nuovi palazzi e non servono nuovi appartamenti di prestigio. Iniziamo i lavori per la tanto decantata metro D che doveva arrivare ai Granai e poi ne riparliamo

  3. Armando  

    Rappresentanti della "politica" e degli affari privati siedono sempre agli stessi tavoli... è folle pensare a costruire così tanti palazzi senza mezzi di spostamenti alternativi alle auto, e visto che i nostri amministratori sono anni che agiscono in questo modo, ritengo che la mancanza di metropolitane o tram leggeri non sia imputabile all'inclusione di aree di pregio nel parco dell'appia antica (per salvaguadarle da speculazioni, altro che metro!) .

  4. Claudio  

    Sono d'accordo con Sebastiano, prima di costruire vogliamo dei mezzi di trasporto su ferro! Basta con le speculazioni edilizie dei soliti palazzinari che hanno come conseguenza l'aumento del traffico su strada e quindi delle malattie respiratorie e cardiovascolari! Mi piacciono anche le proposte di restituire ai cittadini un'area verde per il benessere pubblico, bella l'idea degli orti urbani visto che nel quartiere sono in aumento le persone che vanno in pensione.. Sul sito www.stop-i60.org ho visto che ci sono diverse informazioni utili..

  5. Sebastiano  

    Signori, io vivo nel quartiere e sperimento ogni giorno i colli di bottiglia di Via Grottaperfetta e di Via Ardeatina. Sperimento lo stato di degrado del manto stradale e condivido con voi l'importanza della tutela del patrimonio archeologico, ma non dimentichiamoci del presente. Di noi, della nostra qualità della vita. IL nostro quartiere non è così distante dalla zona centrale dell'Eur e dal quartiere Tuscolano. Eppure, complici, se volete, le necessità di salvuaguardia del parco archeologico dell'Appia Antica, non disponiamo di alcun collegamento ferrato con questi quartieri. Una metropolina leggera permetterebbe una fortissima riduzione del traffico auto, una migliore qualità dell'aria e della vita. Motivare lo stop ad I60 solo per il problema della tutela archeologica, a mio modo di vedere, non basta. Signori, riflettiamo sul nostro futuro.

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