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Bufalotta: basta cementificazione

La costruzione di nuovi centri sportivi cancellerà sia l’area archeologica che il cuore verde del quartiere

Un grande spazio tra via Carmelo Bene e via Vittorio Caprioli, siamo a Porta di Roma III Municipio una zona molto interessante dal punto di vista archeologico. Talmente importante che ovunque si posa lo sguardo di un visitatore viene catturato da resti di muro in opera reticolata, lastricati di strade e cultura materiale. I reperti archeologici in quest’area sono disseminati ovunque. Da quelli imprigionati dentro la grande area commerciale a tutto il Parco delle Sabine.

Ultima scoperta degna di nota è avvenuta proprio nell’area tre le due strade. Secondo informazioni diffuse sui siti di alcune associazioni preposte alla tutela dell’area, tra cui l’associazione Tutela Parco delle Sabine e il Comitato di Quartiere della Serpentara, guidato da Domenico D’Orazio anche qui dovrà nascere un centro sportivo privato su un area pubblica concessa alla ADS Virtus pallavolo di proprietà TOTI spacciato come un intervento di rilevanza pubblica ma in realtà assolutamente privato (memoria di giunta n. 354, 21.12.2012).

Il progetto presentato prevede la realizzazione di un impianto sportivo polifunzionale costituito da spazi sportivi all’aperto: un campo di calcio a 8 in erba naturale, una piscina scoperta e al chiuso, un palazzetto dello sport composto da Campo Master e Campi Junior con capienza di 905 spettatori e ancora un edificio destinato a spogliatoi e servizi igienici atleti, arbitri/istruttori della piscina (comprensivi di deposito e primo soccorso) ed attività complementari (hall, reception, uffici, sala stampa e riunioni, ristorante, proshop e ristoro). Inoltre spogliatoi dedicati al campo di calcio a 8,impianti tecnologici.

Una grande operazione, ma che ancora una volta viene indicata con il termine ‘pubblico’ al posto di ‘privato’. Tutto ciò ha destato malcontento tra i cittadini. Un malcontento che si è inasprito ancor di più, perché proprio in quella zona sono attestate ben due necropoli con la presenza in sito di sepolture terragne e a ‘cappuccina’ (sepolture costituite da tegole che coprono il corpo dell’individuo).  E una serie di recinti in opera reticolata lasciano aperte molte ipotesi tra cui l’idea che potesse essere una villa romana. Ovviamente oltre agli scavi di archeologia preventiva per ora non c’è nessun interesse a valorizzare l’area archeologica.

Schermata 2013-10-14 alle 17.32.10“I manufatti antichi emersi dagli scavi in corso nel parco delle Sabine – si legge nella lettera del Comitato Serpetara pubblicata sul sito dell’associazione, indirizzata al Comune di Roma – segnano un nuovo punto di interesse archeologico in area verde, parte integrante del parco. Insieme agli altri punti di vincolo archeologico, già noti alla soprintendenza, i nuovi reperti contribuiscono a definire una naturale rete di strutture d’interesse archeologico, rete che dovrebbe essere tutelata e valorizzata appieno in un contesto naturalistico”.

“Siamo riusciti a bloccare la memoria di giunta 127 – dichiara Domenico D’Orazio, Presidente del Comitato Serpentara – che prevedeva di costruire altre zone residenziali (ce ne sono già tante costruite invendute) e quindi trasferire 4000 abitanti in una zona già altamente abitata. L’assemblea capitolina ha preso una decisione contraria – continua D’Orazio- Abbiamo un Piano Regolatore studiato bene per la distribuzione dei carichi urbanistici all’interno della città e poi viene disatteso oltretutto nel silenzio totale di queste trasformazioni. Abbiamo scoperto infatti che la zona residenziale sarà riservata ai dipendenti dell’aereonautica.

Per ora la certezza è che l’area archeologica verrà coperta. E se pur vero che la moderna Roma giace sui resti della antica Caput Mundi e quindi non tutto può essere musealizzato è anche vero che continuare a cementificare ogni area verde della Capitale non è una scelta intelligente.


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